Ululone dal ventre giallo.Foto: Roberto Sauli |
Specie di anfibio anuro endemico dell’Italia, dalla Liguria centrale fino all'Aspromonte, supera raramente i 5 cm di lunghezza, fermandosi in media a 4 cm. Il dorso è verrucoso, di colore grigio o marrone, mentre il ventre è vivacemente colorato a chiazze giallo-arancione brillante. Il suo nome deriva, oltre che dal colore del ventre, dal tipico canto che emette nel periodo riproduttivo, costituito da un "uuh... uuh... uuh...", ripetuto anche più di 40 volte al minuto.
La specie è inclusa negli Allegati II e IV della DC 92/43/CEE, elencata nell’Allegato A della L.R. Toscana 56/2000, protetta in Emilia-Romagna ai sensi della L.R. 15/2006 e considerata dall’IUCN “Endangered”.
Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi si trova da 400 a 1000 m ed è attivo a partire dalla fine di marzo, la riproduzione avviene dalla fine di aprile fino a tutto agosto. I siti riproduttivi sono costituiti da piccoli acquitrini ed abbeveratoi, talvolta da porzioni di ruscelli scorrenti in zone rocciose, sempre in situazioni ben soleggiate.
Uova di ululone. Foto: Francesco Lemma |
Sebbene la specie possa considerarsi localmente non rara, la grande maggioranza delle segnalazioni nel Parco è relativa al versante romagnolo dove la specie appare decisamente diffusa mentre per il versante toscano, dove in passato era presente in forma analoga al versante romagnolo, le segnalazioni sono poche.
Nei territori del Parco l’ululone appenninico o ululone dal ventre giallo è minacciato principalmente dalla riduzione degli ambienti riproduttivi, questi ambienti in passato erano molto diffusi nei pascoli, dove le intense attività di pascolamento rendevano il paesaggio più articolato secondo un mosaico che vedeva l’alternarsi di estese aree boschive a pascoli interclusi alla foresta. Tale condizione non è ormai più presente nel territorio di progetto a causa dell’abbandono delle pratiche agricole tradizionali che ha portato alla naturale e talvolta artificiale conversione degli ambienti aperti in formazioni preforestali o forestali. A causa di questa trasformazione territoriale le aree di riproduzione dell’ululone si sono conservate dove ancora esiste una certa attività agro-pastorale.
Ululone in fase adulta. Foto: Francesco Lemma |
La scelta di conservazione è quindi orientata a ricostituire piccole aree umide all’interno degli ambienti aperti ancora esistenti, questi interventi saranno affrontati nella azione C1 del progetto, dopo la creazione e il miglioramento dei potenziali habitat della specie si procederà successivamente alla reimmissione di individui allevati ex-situ (azione C2).
Un altro fattore di criticità per la specie a livello nazionale è l’agente patogeno, Batrachochytrium dendrobatidis, che sembra avere un certo impatto almeno su alcune popolazioni (ancora non documentata la presenza del agente patogeno nelle popolazioni del territorio di intervento).
Bombina variegata o Bombina pachypus?: il taxon Bombina pachypus fu elevato a livello di specie da Lanza & Vanni (1991) ma molti autori considerano B. pachypus una sottospecie di B. variegata (Hofman et al. 2007, Zheng et al. 2009, Fijarczyk et al. 2011).